“People make mistakes. They can’t be mistakes”… e con questa citazione possiamo riassumere il fondamento, la parte essenziale e distintiva del primo libro de Il Tensorato di Neon Yang. L’accettazione.
Accettazione del proprio io, della propria diversità. Accettazione nei confronti dell’altro, della sua vera e reale immagine. Accettazione nei confronti del mondo che non si mostra mai allo stesso modo. E va bene così.
Buonasera miei cari lettori e bentornati sul mio umilissimo spazio virtuale. Oggi vi parlerò di un libriccino piccino picciò, primo di quattro libri, che scorre veloce e che si lascia divorare in appena un giorno, forse anche meno. Parleremo di Le Maree Nere del Cielo, ma vorrei farlo andando oltre la mera trama, che in questo caso sembra essere un espediente per dire e raccontare di più, molto di più.
Il Tensorato parla di due gemell*, figl* della Protettrice Sanao, affidate al Grande Monastero all’età di sei anni come ricompensa per l’aiuto offertole durante una battaglia. Quest* gemell*, Akeha e Mokoya, col tempo sviluppano interessi, caratteristiche e poteri differenti. Mokoya vede ciò che sarà, destando l’interesse della madre che la rivorrà con sé; Akeha ha la capacità di comprendere l’essere umano grazie al suo ottimo spirito di osservazione e la sua capacità di non destare troppo l’attenzione altrui, cosa che porterà sempre la madre a sottovalutarl*.
Come avrete potuto notare, non mi riferisco ai personaggi di questa storia con un genere specifico. Questa scelta è dettata da Neon Yang stesso, che nei primi capitoli del libro farà lo stesso: imparerete ad avere una visione di Mokoya e Akeha tutta vostra, dove le loro personalità e caratteristiche saranno messe al primo piano rispetto a tutto il resto, e che potrà in futuro coincidere col modo in cui loro vedono sé stess*.
Questa scelta narrativa e stilistica ha pro e contro, potrà piacervi o potrà farvi storcere il naso. Da una parte, Neon Yang vi offrirà la possibilità di vedere i personaggi come VOI vorrete, di immaginarli liberamente e senza paletti che possano trattenere la vostra immaginazione, offrendo anche una carezza agli animi sensibili riguardo a queste tematiche. Dall’altro lato, questa scelta potrà rendere la lettura all’inizio un po’ pesante, un po’ forzata. Devo ammettere che personalmente mi sono ritrovata a bloccarmi un po’ durante la lettura, resa così meno scorrevole agli occhi (e non per la storia in sé, vi assicuro). Come vi dicevo, pro e contro.
Andando avanti capirete però molto di più e inizierete a comprendere maggiormente anche il genio dietro a questa – bizzarra per alcuni, originale per altri – scelta stilistica. Questo perché i personaggi nel mondo del Tensorato sono liberi di scegliere chi e cosa essere, di accettare il proprio io e arrivare ad uno stadio di maturità personale, definito “confermazione”, in cui scegliere se definirsi (e lasciarsi a sua volta definire) come uomini o donne. È una scelta puramente personale, dettata dal modo in cui l’Io del personaggio coincide di più con un genere o con un altro.
“Come mai hai deciso di essere una donna?”
“Non ho deciso niente. Mi sono sempre sentita tale: una ragazza”.
Il tensorato, Le maree nere del cielo – Neon Yang
Capirete allora che Akeha e Mokoya vivranno un periodo di crescita in cui cercheranno di capire chi sono, in cosa rivedono maggiormente sé stess*, e la delicatezza in cui questi momenti vengono descritti è davvero disarmante. Poche pagine, poche parole, ma un grande abbraccio a personaggi che vivono un momento così particolare e sensibile. Sono rimasta davvero colpita dalla gentilezza che traspare dalla penna di Neon Yang, ed è qualcosa che sono sicura noterete anche voi. Inoltre, l’idea di mixare così bene scelte puramente stilistiche con la trama è una cosa che mi ha stupita e che, alla fine, ho gradito non poco. Ha giustificato qualcosa che poteva benissimo non essere giustificato a parole, rendendolo parte del worldbuilding stesso. Davvero, davvero una bella mossa Yang.
La storia ovviamente però non si ferma qui. Vedrete la crescita di Akeha e Mokoya anche da altri punti di vista: non solo scelte relative al proprio Io, ma anche collegate al proprio futuro. Non solo chi sono, ma anche chi voglio essere, con le mie azioni e i miei principi.
“Perché lui aveva sempre saputo, anche da bambino, che lui era il fulmine, mentre lei era il fuoco nel cuore dei pianeti. E il mondo aveva bisogno di entrambi. Le rivoluzioni avevano bisogno di entrambe. Qualcuno doveva maneggiare i coltelli, ma qualcuno doveva anche scrivere i trattati”.
Il tensorato, Le maree nere del cielo – Neon Yang
In questo primo libro non c’è molta azione, ma c’è soprattutto l’esplorazione di come l’essere umano si forma nel tempo, nelle sue mille sfaccettature. Tutto ciò potrà sembrare pesante ad alcuni, ma vi assicuro che non sarà così, perché Neon Yang sembra avere la capacità di rendere semplice la complessità.
In conclusione, posso dirvi che secondo il mio modesto parere Il Tensorato è una lettura dal potenziale molto soggettivo. Personalmente la reputo una bella lettura, leggera, adatta per spezzare tra un mattoncino e un altro, ma non qualcosa di epico dal punto di vista della trama, da cui mi aspettavo forse qualcosina in più. In ogni caso, ho apprezzato molto i personaggi, che del resto sono il punto forte di questa storia.
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A presto, la vostra Sassenach.