di Charlotte Perkins Gilman

Qualche mese fa ho letto questo piccolo racconto, La carta da parati gialla, che potrei soltanto definire come un insieme intricato di pensieri che si susseguono e si rincorrono l’un l’altro. Un vortice infinito di parole, idee, riflessioni, immaginazioni contorte e convinzioni di una donna definita dai molti folle. Pazza. Stiamo parlando di Charlotte Perking Gilman e della sua scorrevole penna che racconta di lei.


La carta da parati gialla è un racconto autoreferenziale del 1892, nato dall’intelletto di una donna che mostra e mette su carta il vortice che è la sua mente, per mostrare la razionalità di una donna attraverso l’irrazionalità e la follia che spesso le è stata etichettata addosso. Perché noi donne, da secoli e secoli, ce lo portiamo dietro. Folle. Pazza. Isterica. Non pensare, non fa per te. È tutto frutto della tua immaginazione.

Ed è così che menti originali e strabilianti venivano cestinate con le parole, messe da parte perché considerate strane e al di fuori dagli steccati di ciò che veniva concepito come normale

Ci hanno sempre sottovalutato, nelle potenzialità, nei timori, nei pensieri, in tutto, reputandoci schizofreniche per dei pensieri fuori dal comune. Ebbene, si sono sempre sbagliati.

Questo racconto è un abbraccio e una carezza a chi, in questo momento, si sente incompreso, distaccato dalla realtà e vicino ad un mondo immaginario tutto suo e incompreso ad occhi e menti altrui. Questo racconto è un bacio sulla fronte alle donne che sono sempre state reputate pazze per quei pensieri innovativi che avrebbero smosso società e Paesi interi, ed è un calcio sulle gengive a chiunque si sia mai permesso di sottomettere una donna e la sua mente, mostrandola per qualcosa che, di fatto, non era, bruciando le opportunità che il suo essere avrebbe potuto offrirle.

Il ritmo condensato e veloce di questo stream of consciousness che ci viene proposto in questo breve racconto è qualcosa di meraviglioso. Semplice, breve, pieno di significato. L’essenza di una donna in pochissime pagine.

Ma non è tutto, perché La carta da parati gialla è anche l’esempio di un amore che, per quanto possa sembrare la condensazione di affetto, serenità e senso di protezione all’esterno, in realtà non lo è.

In questo racconto c’è quindi tutto: una casa che è trappola e liberazione al tempo stesso, una mente in tumulto, un amore finto, una donna costretta, passioni represse, la scrittura come unica via di fuga e lotta alla società.


Quando ho concluso La carta da parati gialla mi sono sentita così vicina a Charlotte che avrei voluto abbracciarla, ringraziarla per aver compiuto quel piccolo atto di rivoluzione che per lei era, in quel momento, la scrittura.


Grazie per aver letto fin qui, spero che l’articolo ti sia piaciuto. Hai mai letto questo breve racconto o qualcosa scritto dalla Perkins Gilman? Scrivimi nei commenti, sarò felice di avere un tuo parere.

Per approfondimenti vari, seguimi su Instagram: @sassenachthereader

/ 5
Grazie per aver votato!