Questione di (ri)scoperte.
La lettura di cui vi parlerò oggi è piuttosto particolare. Nasce dalla mia visita al Salone del Libro di Torino di quest’anno, e più precisamente da una chiacchierata interessante con i ragazzi di Alcatraz Edizioni che è sfociata, successivamente, in una collaborazione. Ho avuto la possibilità di scegliere un titolo e la mia attenzione è ricaduta proprio su Lucifero e la bambina, un libro che sin dal primo sguardo sembra essere una storia distintiva e peculiare.

Chi di voi ha mai sentito parlare di Ethel Mannin? Ethel Mannin è una scrittrice londinese del Novecento che ha scritto numerosi romanzi, racconti, diari di viaggio e autobiografie. Proprio ciò che si definirebbe “scrittrice prolifica”. Ethel aveva tanto da dire e tanto da mostrare: dotata di una personalità forte e anticonformista, si è sempre dichiarata anarchica, antimonarchica, femminista e fiera antifascista. Un individuo così dirompente non poteva tenere le sue idee tutte per sé, e tutto ciò che era Ethel Mannin raffigura chiaramente nelle sue produzioni. Lucifero e la bambina è il mio primo approccio ai mondi di Ethel Mannin, ma è sufficiente per comprendere a pieno la sua creatrice: una persona che rifiutava pregiudizi e stereotipi e che denunciava ingiustizie e situazioni difficili della società in cui viveva, raffigurandole nei suoi libri. Parlare di lei è fondamentale, perché c’è tanto di Ethel in questo libro, e c’è anche tanta verità. Parlare di questo libro e rendergli sufficiente giustizia sarà difficile, ma ci proverò.
“Ciao, strega!”
Lucifero e la bambina è ambientato nell’Inghilterra degli anni ’30 e narra la vita e le ambigue vicende della giovane Jenny Flower. Nata durante un sabba delle streghe, e più precisamente Halloween, Jenny è sin da piccola uno spirito libero che odia ciò che piace ai più e ricerca il diverso. Adora i boschi e le foreste, e piace giocare per strada con gli altri ragazzini e, sin da quando ha 7 anni, ama un uomo con le corna incontrato nei boschi che si fa chiamare Lucifero e che incontrerà ogni sabba delle streghe (Beltane, Lammas, Halloween, Imbolc).
Alcuni di voi potranno considerare Jenny un soggetto strano, ma strana è la situazione in cui Jenny stessa vive: la coppia che Jenny identifica come suoi genitori sono in realtà i suoi zii, mentre la sua amata zia Nell, un personaggio fortemente eccentrico e peculiare, è in realtà sua madre. E il padre? Non si sa. Nessuno lo sa, e Nell si rifiuta di dirlo… Jenny dunque cresce come figlia di una donna che non riesce a comprenderla, ma che si impegna a conformarla a tutte le altre ragazzine comuni. Odia vestiti e merletti, non sopporta stare composta e pulita, ma soprattutto non riesce a rispettare le regole a lungo. Quando, durante una gita, decide di allontanarsi dai suoi compagni, a dispetto di tutto ciò che le è stato raccomandato, incontra Lucifero, colui che diventerà il suo unico vero amico e ossessione.
“Halloween, Jenny Flower! Nascere nel sabba delle streghe significa avere poteri speciali!”

Il loro primo incontro sarà ciò che porterà Jenny verso un crescente interesse per l’occulto, la stregoneria e le arti oscure. A farle da guida nel suo cammino oscuro ci sarà la signora Beadle, una vecchia, sgorbutica e sporca signora di quartiere che vive in una casa piena di gatti e cianfrusaglie, e che prenderà Jenny sotto la sua ala. Jenny apprenderà da lei e dai suoi libri di stregoneria le antiche arti oscure, tutti i riti magici e incantesimi che una strega dovrebbe conoscere, ma soprattutto riuscirà ad avere maggiore consapevolezza su sé stessa e sull’uomo che attende con tanta ansia ad ogni sabba delle streghe. D’altra parte, ci saranno anche figure come quella di Marian, maestra di Jenny e figlia di un parroco, che cercherà di portare Jenny verso un cammino differente, più puro e vicino alla figura di Dio. Nel provarci, anche lei incontrerà la figura ambigua e controversa di Lucifero, un uomo dalle mille domande e poche risposte, e anche per lei l’incontro sarà irrimediabilmente fatale: Marian, così come Jenny, cadrà preda del fascino oscuro offerto da Lucifero, rivelandosi un’anima corrotta dal peccato e corrosa dal senso di colpa.
“Sei stata tentata dal Diavolo, Marian, Maria, e l’hai ricacciato all’Inferno? Così da cacciarti in un inferno diecimila volte più grosso?
Laggiù, nell’oscurità stellata, oltre questo inferno, oltre il tentacolare puttanaio di questa città, le volpi si chiamano l’un l’altra nei boschi di noccioli – chiaro come un flauto il richiamo di accoppiamento dei maschi, e carica di una timorosa pulsione la risposta delle femmine; e l’aria è pulita, e fresca, con il fugace odore delle primule… ma ti sei rifiutata di credere nella magia, Marian, Maria, insistendo con le tue etichette, chiedendo un’abiura impossibile, e così rimaniamo separati, ognuno nel proprio inferno…
“Oh, tu sei più dolce dell’aria della sera…”, ma se insisti a voler rimanere rigidamente chiusa nella tua moralità protetta dagli angeli, cosa può fare un povero Diavolo?”
Seguendo Jenny nel suo percorso di crescita verso un’età adolescenziale, scopriremo con lei il mistero e il proibito, ma anche il fascino che questi si portano dietro. Spettatori della crescita di Jenny, vivremo con lei una Londra in procinto di andare in guerra, una società sempre più in declino. Ethel Mannin raffigurerà perfettamente vicoli e strade di una Londra povera e sudicia, dipingendo situazioni che non sempre vengono mostrate o piacevolmente ricordate. Senza aggiungere nemmeno un pizzico di pesantezza, conosceremo la storia e la verità, quella cruda e oscura, che si cela dietro i sorrisi di una finta famiglia felice o di stereotipi che, ancora oggi, si reggono in piedi. Lucifero e la bambina è un libro di denuncia, con diversi passaggi che portano il lettore a riflettere su ciò che lo circonda, sul mondo, sull’essere umano, su sé stesso. È un libro che ci interroga sul bene e sul male e sulla loro costante lotta l’uno contro l’altro, ma anche sul perché dell’esistenza di un simile conflitto.

“Oh, la faticosa condizione dell’umanità! Tutti ammassati nel caldo, nel fumo e nel rumore, che si mettono in mostra – si mettono in mostra come matti per nascondere il vuoto interiore, la solitudine, l’impotenza emotiva e fisica. Lesbiche con la loro ripugnanza per gli uomini, omosessuali con il loro disgusto per le donne, uomini e donne eterosessuali che si degradano a vicenda con la loro scialba promiscuità, i loro desideri osceni, e tutti i pervertiti solitari che cercano qualcuno con cui condividere le proprie voglie, sia mostruose che infantili, e i masturbatori solitari che non cercano più… L’uomo, che si presume sia stato creato a immagine di Dio – e poi dicono che Dio non è ridicolizzato!
“Ma questo è l’Inferno, e io non ne sono fuori”, e queste persone sono quelle “eternamente dannate con Lucifero”? Che cos’è l’Inferno se non la casa dei dannati? Ma almeno Lucifero ha guardato il volto di Dio, ha conosciuto la Bellezza Infinita, mentre questi che grugniscono e gozzovigliano nel loro porcile umano, cosa sanno del Paradiso o dell’Inferno?
Lucifero e la bambina è affascinante, oscuro, ambiguo, incredibilmente controverso e anticonformista per un’opera risalente al 1945. In poche parole: da leggere. Ogni personaggio viene snocciolato il più possibile per scoprirne la reale natura, per comprendere a fondo cosa sia davvero un essere umano e cosa lo spinga a compiere determinate azioni e scelte. E poi… poi c’è Jenny, una ragazzina che sin da quando ha 7 anni sa chiaramente cosa vuole: essere libera (di essere, di fare, di volere, di esistere).
Un grazie immenso ad Alcatraz Edizioni per questa collaborazione, nata in un contesto bellissimo e che ha dato vita ad una lettura che difficilmente dimenticherò. Grazie, grazie, grazie.