“Sing me a song of a lass that is gone…
Say, could that lass be I?”

Buon pomeriggio scozzese miei cari readers, come state?

Spero bene, perché oggi indosseremo nuovamente le vesti di viaggiatori per un ultimo viaggio nel tempo #intothehighlands! Insieme ad alcune amiche del #bookstagram ho affrontato la lettura (e la rilettura per alcune di noi) del primo volume della saga di Outlander. Oggi, parleremo meglio di questo viaggio, per cui copritevi bene e… partiamo!


Outlander è originariamente una saga di ben 8 volumi scritta da Diana Gabaldon, portata in Italia da Corbaccio e Tea Libri e suddivisa da quest’ultimi in più volumi. Presto verrà però rieditata da Oscar Mondadori, la quale porterà in Italia anche il 9° volume ancora inedito.

Ma Outlander è anche una serie della Starz e sicuramente ne avrete sentito parlare, perché è uno dei rari e pochi casi di trasposizioni cinematografiche ben riuscite. Libri e serietv combaciano su molti fronti ed entrambi sono uno spettacolo. Vi assicuro che non vorrete perdervi un magnifico Sam Heughan nelle vesti di un coraggioso e giovane scozzese! Ma andiamo avanti. Di cosa parlare Outlander?

Scozia, viaggi nel tempo, uomini rozzi e barbuti, alcool e una storia da vivere, raccontare… forse persino mutare. In Outlander trovate un mix esplosivo di tutti questi elementi che vi verranno forniti a colpi di cannone tra una battaglia, un intrigo politico e una lotta verso la sopravvivenza, mischiato ad un amore passionale e viscerale che nasce in maniera piuttosto turbolenta.

Con una narrazione in prima persona viviamo le memorie e il vissuto di Claire Beauchamp che, dopo la fine della seconda guerra mondiale, riesce a riunirsi col marito Frank Randall. I due partono per la Scozia col desiderio di vivere una nuova luna di miele dopo anni e anni passati l’uno lontano dall’altra a causa della guerra.

Ed è qui, in Scozia, in questo mondo segretamente magico e dalle grandi credenze folkloristiche che Claire intraprenderà il vero viaggio della sua vita: attraverso le pietre di Craig na dun si ritroverà in un tempo totalmente differente dal suo, dove spari e urla di uomini barbuti la destano da un pensiero totalmente surreale e la spingono a correre per aver salva la vita. Incontrerà così un elemento importante per la nostra storia, il Comandante dei Dragoni Black Jack Randall, qualcuno che senza ombra di dubbio odierete dal profondo del vostro cuore (ma che il vostro io più sadico apprezzerà, perché è un evil character costruito con i fiocchi!) e che è diretto antenato del caro Frank.

Ma fermati ad immaginare una donna del 1945, con le sue vesti e le sue abitudini così moderne, teletrasportata nel 1743 e capirete che l’incontro col Comandante (che è persino uguale e identico a Frank) non è affatto dei migliori. Con solo un vestitino bianco addosso, facilmente scambiabile per una misera sottoveste di quei tempi, Claire viene salvata da un gruppo di rudi scozzesi e portata dritta dritta verso Castle Leoch, luogo in cui impareremo a conoscere gran parte dei personaggi che arricchiscono la storia e che, molto presto, si rivelano per ciò che sono realmente.

Traditori o uomini fedeli al clan, giacobiti che tramano contro il Re o umili servitori di quest’ultimo: di fatto, quello che troverete in La straniera è un enorme viaggio attraverso la storia del ‘700, dove usanze, intrighi, segreti, passioni e desiderio di sopravvivenza creano un’ingarbugliata narrazione che per più di un motivo vi terrà ancorati alle pagine.

Outlander non è solo una storia d’amore tra Claire e Jamie, è ben altro, perché Claire e Jamie sono solo il pretesto attraverso cui rivelare il vero intento della Gabaldon. Il vero amore di Outlander è la Scozia stessa. Scoprirete dunque la Scozia, com’è stata e cosa l’ha resa quello che è oggi. Vi assicuro che amerete un tale viaggio, accompagnati da personaggi irruenti e impulsivi come Claire, coraggiosi (e meravigliosamente bellissimi) come Jamie, meditabondi come Murtagh, strateghi come Dougal e… tristi, ma profondamente devoti ad un amore perso nel tempo, come Frank.

I personaggi sono vivi, veri, così come le ambientazioni descritte e la storia che, piano piano, la Gabaldon snocciola lentamente e con una maestria degna di nota. Per cui… se amate i romanzi storici conditi con dettagli folkloristici, viaggi nel tempo e una storia d’amore che va oltre il tempo, questo libro fa per voi. Se invece non amate dei rossi scozzesi in kilt… beh, ma che ci fate su questa pagina?!

Allora, vi ho incuriositi? Che ne pensate ad un primo sguardo di questo libro? Come sempre, per approfondimenti e quattro chiacchiere, scrivetemi nei commenti o direttamente nel mio canale Instagram!

A presto, miei cari viaggiatori.

La vostra Sassenach.

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