di Marion Zimmer Bradley
Oggi parliamo di Le nebbie di Avalon, un libro molto discusso per molteplici motivazioni, tra cui le dinamiche piuttosto spiacevoli legate alla vita della scrittrice, Marion Zimmer Bradley, creatrice di un adattamento dell’universo di Avalon da una prospettiva prettamente femminile.
Quale che sia storia della scrittrice, ho deciso di non farmi coinvolgere in aspetti che avrebbero tinto il libro di sfumature spiacevoli che non gli appartengono affatto, ed è così che ho vissuto il libro nella sua pura e innocente bellezza. E’ così che ho beatamente attraversato il lago verso Avalon insieme ad un’affascinante e spesso segreta Morgana, vivendo con lei in una favola per adulti, in un posto magico che racchiude storie e segreti.
Partiamo dal presupposto che questo libro nasce come unico volume, ma che l’edizione che ho acquistato è quella della Harper Collins, che suddivide la storia in due libri. In questa sede faremo quindi riferimento solo alla prima parte.
Non è facile ricreare e spiegare il fascino che nasce dalle pagine di questo volume, ma questa lettura è stata per me come una carezza alla me un po’ più piccina che ha sempre adorato il ciclo arturiano e che è rimasta sempre affascinata dalla cara Morgana.
È un libro che racconta le donne dal punto di vista delle stesse donne che qui vengono narrate, la loro prospettiva è quindi uno dei pezzi forti del racconto e ciò che ci accompagna lungo la storia, ma ciò che rende il libro magico è il vero e proprio personaggio principale della storia, a volte un po’ sottinteso e celato dalle sue stesse nebbie: Avalon.
Avalon viene raccontata e si racconta. Avalon è il mistero supremo per gli abitanti della storia così come per il lettore, l’unico che sa quanto vasto e insondabile sia questo mistero.
È difficile, pertanto, non farsi coinvolgere, non essere complice delle sue magie e dei suoi segreti. Ed è difficile non provare ad immaginare di essere un abitante del Piccolo Popolo che trama alle spalle di quegli sciocchi e credenti umani che cercano di rinnegarlo. Altrettanto difficile è staccarsi dalle pagine di questo libro, che ho divorato in un batter d’occhio, affamata di conoscere le storie e i pensieri dei personaggi, di Morgana in particolar modo, una figura così enigmatica e spesso celata, incompresa, spesso mal dipinta e molto, molto affascinante.
Ciò che cerca di fare questo libro è di dare una piena immagine dello spettro di emozioni e motivazioni che muovono i personaggi di questa storia così conosciuta e acclamata. Aspetti che, per quanto contorti alle volte, ti portano ad una comprensione più ampia.
Consiglio questo libro? Assolutamente si. È una miniera di magia e incantesimi, di meraviglie e di coccole al sognatore che c’è dietro ogni lettore.
Vi invito a scoprire Morgana, con la sua vita un po’ travagliata e i desideri inespressi e spesso calpestati. Scoprirete così anche un Artù giovane, immaturo e molto meno idilliaco di come spesso viene descritto, poiché umano, così come la piccola, ingenua e spesso sciocca Ginevra, troppo cieca d’amore per il suo Lancillotto, devoto e leale servitore, ma anche fedele amico di Artù.
Partirete dall’inizio, dal principio, dove tutto ha inizio, per vivere e scoprire Avalon nella sua essenza primordiale. Lasciatevi affascinare e intrappolare: ci rincontreremo dopo la lettura della seconda parte, per discuterne insieme.
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