Let's talk about cyberpunk | ResetEra

“Il termine “snow crash” fa parte del gergo informatico, indica un crash di sistema – un bug – che va così in profondità da mettere fuori uso la parte del computer che controlla il fascio di elettroni nel monitor, annebbiando completamento lo schermo e trasformando la griglia perfetta dei pixel in una tempesta vorticosa.”

Buondì gentili lettori, e bentornati in una nuova recensione dal profumo cyberpunk e fantascientifico. Quest’oggi, come avrete ormai capito, parleremo di Snow Crash, un classico della fantascienza cyberpunk del 1992, una distopia che parla di un mondo fatto di Stati-Nazioni variegati ed enclavi suburbane che detengono il controllo di determinate zone del territorio e attività lavorative – tra cui la Mafia.
In un mondo così diverso dal nostro, l’unica via di fuga dalla realtà poco magnanima è il Metaverso, un tuffo in un mondo informatico che rende i sogni a portata d’uomo. Ma scopriamo più da vicino la trama di questo particolarissimo e tanto citato libro di Stephenson!

Snow Crash, Neal Stephenson @sassenachthereader

TRAMA: AMERICA, FINE DEL VENTESIMO SECOLO. In una società dominata da un capitalismo selvaggio e preda delle grosse corporation che hanno sostituito i governi collassati, tra scorie atomiche e periferie postindustriali, l’unico rifugio è nel Metaverso. Chi può, abbandona la Realtà e sceglie di vivere nel mondo virtuale generato dai computer, dove libertà e piaceri sono limitati solo dall’immaginazione. Ma tutto cambia quando uno strano virus informatico, chiamato Snow Crash, inizia a diffondersi tra gli hacker. L’unica speranza dell’umanità è il meno probabile degli eroi: l’hacker freelance Hiro, fattorino per CosaNostra Pizza nella Realtà e mago del katana nel Metaverso.
A metà strada tra Neuromante e Ready Player One, Snow Crash è uno di quei romanzi capaci di ridefinire i confini di un genere, l’opera che ha fatto conoscere il talento narrativo di Neal Stephenson, il «poeta del calcolo che sceglie di scrivere con la stilografica», come lo definì Bruce Sterling.

Dalla trama avrete ben capito che protagonista principale di questa storia è Hiro Protagonist, un personaggio piuttosto particolare. Se nella vita reale i suoi lavori sono variegati e piuttosto umili, nel Metaverso Hiro è un genio dell’informatica, un hacker che ha contribuito alla creazione stessa del Metaverso e di una delle più imponenti realtà di questo mondo virtuale: il Sole Nero.

R Ching - Snow Crash Fan Project
Snow Crash – Hiro Protagonist

“Disegnando l’immagine tridimensionale in movimento a una risoluzione di 2K pixel per lato si raggiunge il massimo grado di nitidezza percepibile a occhio nudo e pompando il suono di uno stereo digitale nei piccoli auricolari è possibile dotare le immagini tridimensionali in movimento di una perfetta colonna sonora. Quindi, Hiro non è affatto lì dove si trova, bensì in un universo generato dal computer che la macchina sta disegnando sui suoi occhialoni e pompando negli auricolari. Nel gergo del settore, questo luogo immaginario viene chiamato Metaverso.”

Ma facciamo un passo indietro: spieghiamo l’ideale innovativo che Stephenson aveva e ha di questo famosissimo Metaverso.
Snow Crash presenta un Metaverso dalle alte capacità informatiche, un mondo in cui è possibile entrare tramite degli occhiali speciali e catapultarsi sulla sua via principale: la Strada.

Snow Crash - Hiro Protagonist - Ilustración #2
Snow Crash – Il Metaverso

“Avvicinandosi alla Strada, Hiro vede due giovani coppie, che probabilmente stanno usando il computer dei loro genitori per un doppio appuntamento nel Metaverso, scendere alla fermata di Porto Zero. Naturalmente non sta vedendo persone reali. E’ solo una parte dell’immagine disegnata dal suo computer, in base ai dati provenienti dal cavo a fibre ottiche. Le persone sono pezzi di software detti avatar. Si tratta di corpi audiovisivi che la gente usa per interagire nel Metaverso. […] Il tuo avatar può avere l’aspetto che preferisci, nei limiti dati dagli strumenti di cui disponi. Se sei brutto, puoi avere un avatar bellissimo. Se sei appena sceso dal letto, il tuo avatar può essere vestito e truccato perfettamente. Nel Metaverso puoi avere l’aspetto di un gorilla, di un drago o di un gigantesco pene parlante. Provate a camminare per cinque minuti su e giù per la Strada e ne vedrete delle belle”.

La Strada è il posto più affollato di tutto il Metaverso, la pista d’atterraggio dove è possibile notare ogni differente tipologia di persona-avatar e che porta ai diversi mondi interni al Metaverso stesso. Ed è proprio sulla Strada che sorge il Sole Nero, uno degli edifici più imponenti ed esclusivi del Metaverso e che, guarda caso, è stato creato proprio da Hiro e dalla sua vecchia compagnia di hacker. Un luogo di lusso, fatto di incontri tra alte personalità provenienti da tutto il mondo che utilizzano avatar che possano il più possibile esaltare la propria persona.

Jun Lo | 罗俊哲 - Snow Crash: The Black Sun
Snow Crash – Il Sole Nero
Jun Lo | 罗俊哲 - Snow Crash: The Black Sun Hacker Quadrant
Snow Crash – Il Sole Nero

“Domandatelo agli imprenditori del Quadrante Nipponico. Vengono qui da ogni parte del mondo per parlare d’affari vestiti in giacca e cravatta, e per loro è come incontrarsi a tu per tu. Perlopiù non capiscono quello che viene detto e molto, alla fine, si perde con la traduzione. Fanno attenzione alle espressioni facciali e al linguaggio del corpo degli interlocutori. E’ così che capiscono quel che succede nella testa delle persone: condensando i fatti dal vapore delle sfumature“.

E’ proprio davanti il Sole Nero che accade il contagio da Snow Crash: attraverso il passaggio di una hypecard – una card contente dati e che, se accettata dal proprio avatar, abilita il passaggio di informazioni e oggetti multimediali da un terminale a un altro – a uno dei personaggi vicino a Hiro. Questo sarà il primo contagio da Snow Crash con cui avremo a che fare e che coinvolgerà il nostro protagonista, che cercherà di risolvere il mistero di questo potentissimo virus informatico (e non solo, scopriremo) che azzera completamente l’avatar della persona e porta la persona in uno stato comatoso. Qual è la cura? Qual è l’antivirus più adatto? Qual è il motivo e l’obiettivo dello Snow Crash? E chi c’è dietro tutta questa storia?

Ad affiancare e aiutare silenziosamente il nostro Hiro ci sarà una quindicenne piuttosto abile con lo skate, una “korriere” di nome Y.T. e che entrerà in affari con il nostro protagonista principale. I capitoli si alterneranno, mostrando le vite di ognuno di loro e i sotterfugi che dovranno mettere in atto per arrivare a soluzioni e scoperte. Y.T. è probabilmente uno dei personaggi più interessanti della storia, con i suoi lavori poco raccomandabili e i suoi attrezzi da lavoro ad alta tecnologia. Lascerò a voi, però, la scoperta di queste sue particolarità.

Chloe Moretz as YT: Snow Crash Movie by ariokh.deviantart.com | Concept art  world, Snow crash, Concept art
Snow Crash – Y.T.
R Ching - Snow Crash Fan Project
Snow Crash – Y.T.

Quello che colpisce particolarmente di questo libro è la capacità descrittiva usata da Stephenson, l’analisi acuta della persona nelle parti più recondite della mente e in ciò che spinge maggiormente l’essere umano a compiere determinate azioni. Una delle frasi che mi è più rimasta impressa e che si è ripetuta nella mia mente è stata proprio “Condensare i fatti dal vapore delle sfumature”, qualcosa che il lettore ritroverà più di una volta nel testo e che, devo dire, mi è sembrata proprio poesia. La scrittura, le similitudini e l’ironia della penna di Stephenson sono quello che genera maggiormente interesse in Snow Crash, unito al suo punto forte: la visionaria realtà del Metaverso descritta per filo e per segno, qualcosa che sembra trascritto ai giorni nostri, da una persona che vive le tecnologie attuali. Stephenson ha avuto la grande capacità di vedere nel futuro, di dare un nome a una tecnologia che sta alle porte della nostra quotidianità e di descriverla in maniera molto, molto reale, pur trattandosi di immaginazione. Per me il risultato del suo lavoro è quasi inspiegabile, inspiegabile il modo in cui abbia potuto vedere così chiaramente qualcosa che si concretizzerà tra qualche anno, una tecnologia che è ancora vapore persino ai nostri occhi moderni.

Capirete quindi che Snow Crash non è un libro che consiglierei in primis per la trama – variegata e intrecciata con questioni che avvengono tra Realtà e Virtuale ma che scrutano in profondità le dinamiche di persone, Stati, istituzioni – bensì per il valore culturale e conoscitivo che il testo fornisce al lettore curioso e appassionato di tecnologie e fantascienza. Per chi è del settore e per chi vorrà conoscere maggiormente ciò che potrebbe fornire il futuro virtuale, è un must. La descrizione tecnologica dei componenti del Metaverso e di ciò che abilita il suo utilizzo, della realtà degli avatar… tutto ciò è estremamente interessante. Poco interessante, invece, a mio parere, la trama quasi “secondaria” legata a quella principale e che coinvolge i diversi “clan” e mafie che si manifestano con i loro gioghi. Penso che questa parte sia quella che ha reso la lettura più lenta, nel mio caso.


A questo punto non posso che chiedervi: cosa ne pensate attualmente di Snow Crash? Vi intriga? Pensate di leggerlo? O vi siete già portati avanti e avete già letto questo libro? Fatemi sapere!

Ringrazio tantissimo @oscarvault per avermi omaggiata con questo libro e voi per essere arrivati fin qui! Spero che la lettura sia stata gradita. Come al solito, io vi aspetto su Instagram!

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